Fatmir

Le storie della Gente di Rimini


Mi chiamo Fatmir, sono venuto in Italia la prima volta nel 1998 dall’Albania: in quel periodo quasi tutti gli albanesi andavano via, cercavamo delle possibilità migliori di quelle che il nostro paese poteva darci in quel momento. Ho vissuto tanti anni a Napoli, poi a Genova e un giorno sono venuto a Rimini in trasferta di lavoro: mi è piaciuta così tanto che da 14 anni sono qui. Mi sono innamorato del movimento che qui c’è a tutte le ore in estate, tutto aperto, nessun orario.
Mi considero un tuttofare: carpentiere, muratore, ho lavorato nei residence, nei parcheggi. Ho capito che qui a Rimini d’estate si resta senza lavoro proprio se non si ha voglia di fare nulla mentre in inverno bisogna sapere fare un po’ tutto di tutto per affrontare i quattro mesi in cui la stagione è ferma.
In questo periodo, in attesa di iniziare a lavorare come autista, faccio il volontariato al “giro nonni”: mi sono registrato perché ho la patente, insieme ad altri quattro autisti, portiamo il pranzo ogni giorno a circa 70 nonne e nonni che non possono preparare o andare con i loro piedi in una mensa. Dare un sorriso a queste persone che sono anziane e non ce la fanno è una cosa bella, mi fa stare bene, vado ogni giorno, mi conoscono, sono diventati famiglia, mi raccontano qualcosa, mi chiedono di buttare la spazzatura. Ho cominciato per fare impiegare il tempo per gli altri e poi questa cosa mi è entrata proprio nel cuore. Anche quando inizierò a lavorare, nel giorno libero vorrei continuare ad andare a fare questo servizio.
Sono entrato in carcere nel 2023, sono una persona molto chiusa e riservata e condividere questo racconto è molto strano per me. I primi giorni non capivo nulla ma presto ho compreso che avevo bisogno di qualcosa da portare avanti lì dentro. Ho conosciuto Viola, di Caritas, e tutti questi volontari che organizzavano incontri e attività, di giorno mi davo da fare, mi sono iscritto a scuola, al “caffè “corretto” in cui si parlava ognuno della sua vita, vedevo che chi frequentava questi gruppi stava meglio. Ora capisco che essere libero di stare vicino alle persone che amo non ha prezzo.